Io Leggo Autori Emergenti: Intervista a Gennaro Carrano
"Buongiorno Piccoli Shivers!!
Nuovo mese e nuovo lunedì! Torna, quindi, sul blog un’intervista rivolta ad un autore emergente. Questo progetto nasce in collaborazione con il gruppo Facebook “Io Leggo Autori Emergenti” una community che si pone l’obiettivo di far conoscere ai lettori le opere di tanti scrittori esordienti. Il gruppo è poi collegato alla pagina “Bookshop – letterature d’esordio”, nel cui catalogo potete trovare tutti i loro libri, che spaziano tra generi e stili molto diversi tra loro.
Ogni mese come vi abbiamo già accennato a settembre, viene scelto un genere letterario da approfondire, e noi insieme ad altri due blog intervisteremo un autore emergente che ha scritto un libro inerente al tema. Per questo mese è stata scelta la POESIA, della quale trovate una bellissima introduzione nel blog Book-tique che vi invito a leggere! L’autore collegato a questo genere, del quale troverete l’intervista di seguito, è Gennaro Carrano e la sua opera è “Creatura Nova”.
INTERVISTA A GENNARO CARRANO
Ciao Gennaro, benvenuto nel nostro piccolo blog!
Per cominciare raccontaci un po’ di te! Chi è Gennaro Carrano?
Voglio cominciare già con il ringraziarvi per l’ospitalità e salutare i vostri lettori. Classe ’89 nasco e vivo in provincia di Napoli. Sin da piccino mi son dilettato con versi, rime, e posso finalmente definirmi( e così mi definiscono con mio grande piacere) poeta. Nonostante sia “conosciuto” come Gennaro Carrano poeta, proprio in questo periodo, sto attraversando un nuovo momento di evoluzione artistica che mi sta portando a percorrere altre arterie dell’arte, quindi non solo poesia, ma…non voglio svelare nulla , dico solamente che mi vedrete in altre vesti, inaspettate anche per me. Il mio obiettivo nel percorso artistico che ho intrapreso anni fa, è non solo di mandare messaggi sociali ( molti dei miei scritti trattano di stupro, incesto, violenza, suicidio, autolesionismo) ma anche di dare nel mio piccolo l’esempio a tutti quei ragazzi, persone umili, che pur non avendo potuto frequentare università, pur non essendo “di cultura” vogliono entrare in questo di letterati. Io, infatti, non ho una cultura universitaria né ho conoscenze in tale ambito, e questo voglio che traspari attraverso le mie opere, infatti, io voglio che questi non subiscano correzione di bozza da alcuno, vengono pubblicate così come io ritengo giusto anche con errori. Ancora un altro messaggio che voglio inviare ai ragazzi umili come me è di lottare, io non ho soldi da investire (ed anche se li avessi non lo farei) nel percorso poetico, molti spendono danari, tanti danari, per arrivare alla propria meta, io non ho fatto tutto ciò e questo mi ha penalizzato, ma ho cercato e cerco ancora di fare, fare e fare(la strada è molto lunga) ed ora posso dire di essermi ritagliato un piccolo spazio nel mondo letterario. Questo mi riempie d’orgoglio e sono tanto grato a chi mi dà la forza, ai lettori che riescono ad emozionarsi coi miei scritti, non sono nessuno ma nel mio essere nessuno penso di aver dato qualcosa di buono alla cultura, in mezzo a tutto il trash che dilaga oggi.
Leggendo l’estratto ho notato che i personaggi presenti in Creatura Nova sono molto particolari e ben delineati. Dove hai trovato l’ispirazione?
Ho sempre voluto scrivere una lirica sullo stupro e sull’incesto ma scrivere di tali avvenimenti è immensamente difficile, devi poter scrivere raccontando “L’atto infame” senza mai cadere nella volgarità, senza mai ferire neanche minimamente con le tue parole, le vittime di violenza che potranno leggere i versi. Fino a quel momento non ci ero mai riuscito. Un giorno che ricordo come fosse ieri, inizia a scrivere una poesia sulla pazzia (nel libro “Amentia”, ho sempre voluto affrontare anche questo tema) e nella mia inquieta mente, le parole sono venute una dopo l’altra, perché si parla di pazzia? Perché il protagonista pazzo Adelfo ha commesso un qualcosa di mostruoso…ai danni di chi? Di Verginia…la sorella! Tant’è che Creatura Nova è divisa in capitoli ed i primi due capitoli, sono una narrazione poetica ove racconto del dramma, sotto vari punti di vista, dal personaggio esterno ai due personaggi interni, quello della vittima e del suo carnefice, della violenza, lo stupro incestuoso.
Molti tuoi lettori ammirano la musicalità e la poeticità della tua scrittura. È un talento naturale o e frutto di un’attenta ricerca?
Talento? Non so se posso chiamarlo talento ma sì non c’è uno studio dietro, le parole vengono così, come ti dicevo non ho fatto studi, né ho amato la letteratura, ahimé rispetto ad altri sono un pessimo lettore e prediligo quelle rosa, ironiche( adoro la Kinsella). Spesso, dopo aver scritto, nel rileggere, penso” ma cosa ho scritto?” “Che significa?” Poi mi accorgo che tutto ha un senso. L’ispirazione è un momento mistico, trascendentale, l’unione spirituale con livelli diversi da questa realtà materiale. Col tempo poi ho iniziato a rispecchiare la ia scrittura con quella del Duecento, ed ho amato inevitabilmente Dante,poi ancora Foscolo, ma il poeta del mio cuore, è sicuramente lui, Catullo!
Cosa vuol dire per te scrivere poesia? Pensi sia un genere sufficientemente promosso al giorno d’oggi?
Scrivere poesia è difficile tanto quanto scrivere, romanzi, racconti, pur non avendo la problematica della trama, il problema principale è trasmettere emozioni. Mica è cosa semplice? Premesso che tutto è soggettivo per cui una cosa può piacere o meno ad una persona, comunque c’è di fatto che la poesia deve poter segnarti nel bene e nel male, deve poter in qualche modo rimanerti dentro. Ad esempio, un lettore legge i miei versi, magari non gli/le piacciono, però devo avere la certezza che quando penserà a me, ricorderà quei versi che non li son piaciuti. Una poesia per essere tale, deve tatuarti il cuore, con emozioni benigne o maligne, basta che emozioni. La poesia non è affatto promossa al giorno d’oggi, per il semplice motivo che con l’avvento dei social, tutti pensano di esser poeti e di fare poesia( e per poesia non intendo quelli con schema metrico etc…) ma i loro scritti sono semplicemente “pensieri”, facendo questo per tanto tempo, si è andato a svuotare il valore reale dell’ars poetica. Il difficile dell’esser poeta è il saper entrare nell’animo delle persone in punta di piedi, assorbire le loro sensazioni, assorbire le emozioni dell’ambiente, farle proprie e trascriverle. Mi spiego meglio, proprio in questo periodo, mi sono scagliato contro “sedicenti” poeti a seguito di una grossa tragedia che ha colpito il nostro territorio. Durante le tragedie, i social pullulano, straripano di stupidi pensieri che chiamano poesie, perché basta scrivere qualsiasi cosa e ricevere like, quando poi nei momenti drammatici non vi sono versi che reggano, l’unica cosa da fare è restare in silenzio e pregare( se si è credenti o meno). Dicevo, senza avere la sensibilità tipica dei poeti, queste persone hanno speculato sulla tragedia scrivendo stupidate, senza sensibilità alcuna. I poeti, appunto, sono da sempre noti, per avere la sensibilità di riuscire a trattare circostanze dell’animo, senza mai apparire di troppo, senza mai apparire volgari, anche quando ecco ad esempio si tratta di tematiche forti come nel mio Creatura Nova, dove lo stupro e l’incesto, nonostante l’efferatezza, non appaiono volgari o mercificati. Un non poeta potrebbe trattare senza mai strafare, senza mai offendere o cadere nel ridicolo, tali argomenti? A voi la risposta
Come scrittore, lo si capisce dall’estratto, hai uno stile preciso e diretto, ma come lettore in che modo ti descriveresti? Quali sono i libri che attirano l’attenzione di Gennaro Carrano?
Come spiegavo prima, non sono un gran lettore né mi accosto molto nella lettura a ciò che scrivo. Io adoro la Kinsella, amo i libri ironici, mi piacciono molto i libri e racconti erotici, potrei leggere ( e guardare) 1000 volte Piccole Donne( quanto mi emoziona!), Cuore (che mi ha fatto piangere e non poco), ho letto tante volte il diario di Anna Frank e Le Lettere di Louise Jackobson ambientati durante la seconda guerra mondiale. Una parte del mio cuore è tutta di Catullo, poi emozionanti sono Foscolo(in cui mi rispecchio) e Saffo, ho letto da poco il Satyricon (una lettura che i ha lasciato senza fiato), mi è piaciuto leggere De Sade, Justine, avevo iniziato le 120 giornate di sodoma ma non sono riuscito a continuare, troppo forte, spero però a breve di riprenderlo,e leggerlo con animo distaccato altrimenti non riuscirò mai a finirlo!
Ed eccoci arrivati all’ultima domanda di questa intervista! Come consiglieresti il tuo libro ad un potenziale lettore?
Creatura Nova è un mondo classico in una realtà contemporanea. Se il lettore vuole essere trasportato in un’epoca dal gusto quasi medievale, dove l’amore, la violenza, la dolcezza, assumono una musicalità, un calore diverso da quello sfrontato e freddo tipico di questa contemporaneità, allora Creatura è adatto a questo lettore. Affronto nel mio libro con il linguaggio più” antico” (dove però tutte le liriche hanno il testo a fronte in italiano moderno per una più facile comprensione), il tema del suicidio, dell’autolesionismo, dell’incesto, dello stupro, dell’abbandono degli anziani, del femminicidio, dell’amore solo spirituale per una donna, dell’amore per Dio, dell’omosessualità, tematiche, quindi, che magari non si riescono a ritrovare in libri scritti appunto con questo linguaggio antiquato. Non credo vi siano poeti medievali o vicini a quest’epoca( ma correggetemi se mi sbaglio anzi magari fatemeli conoscere), che trattano di stupro, ed autolesionismo. Poi Creatura è stato tradotto in molte lingue, tra cui francese, inglese, spagnolo, e tra poco portoghese, ed ogni versione ha una lirica aggiunta differente,una poesia inedita. Ancora Creatura ha una sua trasposizione video animata-Creatura Nova-L’Animata, visionabile sul mio canale youtube e sulla mia pagina gennaro carrano poeta. Ed ancora ha un suo adattamento teatrale in vernacolo napoletano…Creatura Nova-Drama…ma non posso dirvi di più su questo, ci sto lavorando, perciò seguitemi e tempo al tempo rivelerò tutto
Vi lascio con una delle liriche che amo di più per la sua musicalità e forza, è parte del libro Creatura Nova.
Creatura Nova-La Gentile
” Maligno ti dimando
se benign’ è la clementia
sicché talun dannando
piucché a mortal sententia.
Allor pria de’l condono
nefasto fe’ ‘l perdono
di ragion fu la razzia
‘l omo cadde pe’ pazzia. “
Grazie a tutti e a presto. Buona lettura!
Grazie a Gennaro per la disponibilità che ha avuto nei nostri confronti. Ora vi lasciamo tutti i dati relativi al suo libro, noi non abbiamo ancora avuto l’occasione di leggere il libro per intero ma lo faremo presto, e voi?"- El. & Cat.
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