Sona fièra quel canto molesto
l'ignobile fiera dal tocco nefasto.
Che pena, puella Verginia bella
sentirsi una farfalla che vola, volea
a colui che s'accaffò'l suo giglio, bocciolo parea,
come bestia infame, fedò col suo bisbiglio.
Elli vedea solo un buco
ella bruco, perdé il suo baco.
Sentì lui, a se stesso, più omo d'un verme?
Benedetta donna, piucché pe'l dolor delle membra
ma de 'l'alma
di smettere, implorava.
Proprio come chi del potere
sol di chi si mantien la verga
e null'altro,
continuò a trafugar il calice santo.
Bevette ogni goccia de 'le sue lacrime
come pe' un ubriaco mai sia lece
una goccia di vino rovisciare face.
E non s'arresta. E poi s'arresta.
E poi s'arresta a 'la luce d'o fragoroso piacere.
Violata la pulzella corica novamente
i lacci de'la vestalia
su ogni spalla.
Piangente s'en va.
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